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Il salone del primo piano è lungo 17 m e largo 4,50 metri, come quello del piano terra, con la differenza che, lungo ogni lato maggiore, si aprono quattro porte caratteristiche sormontate da un rilievo in gesso con una singolare M, probabilmente della famiglia Marcello, proprietari della villa prima dei Todeschini.

Alle pareti e sul soffitto stucchi settecenteschi rosa e verdi. Nella parte verso la facciata sud si aprono due archi con poggiolo in pietra, le cui finestre sono arricchite dai classici vetri “piombati” veneziani; nella parte a nord due finestre, anch'esse con vetri piombati, che danno sul giardino.

Le tele alle pareti verso sud, raffigurano due scene sacre del vecchio testamento: Davide che porta la testa mozzata di Golia, tra il tripudio popolare e la visita della regina di Saba all'accampamento di Salomone. Queste due tele si distinguono per la nitidezza cromatica dalle altre quattro, probabilmente più antiche (prima metà del settecento) che ritraggono paesaggi e rovine e nelle quali è evidente l'influenza della scuola veneta settecentesca di autori molto vicini ai pittori “arcadici” veneti Zaia e Zuccareli.

Sopra la porta delle scale, appoggiate ad una cornice a timpano, si possono ammirare due graziose figure femminili in gesso ed un vaso floreale, che hanno lo scopo di abbellire ed impreziosire l'ambiente.

Nella stanza laterale verso nord, notevoli sono il soffitto a decorazioni geometriche giallo-arancione e il pavimento originale a quadroni in legno.

In un'altra stanza verso sud sono custodite le tele della chiesetta (ambiente troppo umido per conservarle); questa stanza presenta una deliziosa decorazione a motivi ornamentali azzurro e bianco al soffitto che sembra risalire alla fine del '700.

Nella stanza simmetrica a questa, verso sud, con pavimento a terrazzo veneziano, si possono ammirare delle tele molto vecchie in cornici originali. Una di queste rappresenta Zuanne (Giovanni) Todeschini che acquistò la villa nel 1784. Era veneziano, discendente di una famiglia che per tradizione esercitava il notariato e notaio egli stesso. Di fronte il quadro di uno zio di Zuanne in abito settecentesco e a lato il quadro del fratello morto giovane.

Tornando nel salone si possono vedere alle pareti delle luci ad applique in vetro veneziano della fine dell'ottocento.

Le porte erano tutte decorate e probabilmente ricoperte da colore marrone dopo una pestilenza del 1600-700 come protezione e disinfestazione.