Uscendo dal portone a vetri a nord della villa, si accede all'ampio giardino. Esso ora si presenta molto diverso dal parco originale settecentesco, ricco di siepi di bosso che serpeggiando creavano motivi geometrici. Anche i vecchi alberi originali sono stati sostituiti, un po' alla volta, da platani ed altre specie arboree, comunque nel rispetto dei tipici giardini veneziani.
Guardando la parete nord della villa dall'esterno, si possono notare, intorno alle due finestre del primo piano, il tratto di una vecchia trifora murata che indicava la probabile vecchia facciata orientata verso il fiume Brenta che passava a pochi metri a est del giardino e che rappresentava l'accesso più comodo alla villa in passato.
Nel lato est della villa risaltano la colonna in pietra e le vecchie arcate del “portego”.
Più in là, si può vedere il vecchio pozzo in trachite dei colli Euganei, dove hanno attinto acqua per generazioni, fino alla metà del '900. Vicino al pozzo in una zona sopraelevata c'era il “selese” in mattoni disposti a spina di pesce, dove veniva steso il grano ad asciugare.
Un altro pozzo in pietra d'Istria, posto vicino è solo a scopo ornamentale.
Dove c'è oggi lo spazio tutto a nord, anticamente c'era l'orto, il canevon dove si faceva la “liscia” (bucato con la cenere al posto del sapone) e si scaldava l'acqua della tinozza con il fuoco a legna.